PISTOIA BLUES 2014


La prima edizione risale al 1980 ed è sicuramente la più entusiasmante edizione del Pistoia Blues. Bisogna ricordare che il nostro Paese veniva da un periodo buio per quanto riguarda i concerti: la seconda metà degli anni Settanta era stata caratterizzata dalla mancanza quasi totale di grandi nomi a causa di gravi problemi di ordine pubblico verificatesi in molti casi. Quella del  Festival fu una vera e propria sfida che, come il tempo ha poi dimostrato, fu ampiamente vinta. PistoiaBlues_2014

Ormai è iniziato il conto alla rovescia per il Blues di quest’anno, che per la prima volta nella storia durerà 7 giorni! Dal 10 al 17 luglio 2014 torna il Pistoia Blues. Giunto alla 35° edizione l’evento musicale rappresenta un appuntamento imperdibile per gli appassionati della musica e per quanti trascorrono le vacanze in Toscana. Le suggestive strade del centro cittadino si riempiono di bancarelle multietniche e Piazza della Sala si trasforma in una vera e propria festa a cielo aperto, tra il rombo dei tamburi e le voci dei giovani che rimangono in strada fino a tarda notte. Anche quest’anno una valanga di artisti di grande rilievo e di fama internazionale, anche italiani.bancarelle

 

Il PROGRAMMA del festival di quest’anno:

  • Giovedì 10 Luglio: NEGRAMARO (Piazza Duomo) / MARK LANEGAN (Teatro Manzoni)
  • Venerdì 11 Luglio: ROBERT PLANT AND SENSATIONAL SPACE SHIFTERS + NORTH MISSISSIPPI ALLSTARS (Piazza Duomo)
  • Sabato 12 Luglio: BANDABARDO’ + GUEST (Piazza Duomo) / JOHNNY MARS BAND (Teatro Bolognini)
  • Domenica 13 Luglio: MORCHEEBA (Piazza Duomo)
  • Lunedì 14 Luglio: JACK JOHNSON + BOMBINO (Piazza Duomo)
  • Martedì 15 Luglio: THE LUMINEERS (Piazza Duomo) / JONNY LANG (Teatro Bolognini)
  • Mercoledì 16 Luglio: SUZANNE VEGA (Piazza Duomo)
  • Giovedì 17 Luglio: ARTIC MONKEYS + THE KILLS (Piazza Duomo)

Prezzi e maggiori informazioni su: www.pistoiablues.com

Collodi – Il Parco di Pinocchio


carabiniere-di-pinocchio-al-parco-collodiInaugurato nel 1956, il Parco di Pinocchio non è un consueto parco di divertimento, ma piuttosto la preziosa creazione collettiva di artisti di grande personalità.
Il Percorso letterario, scandito da mosaici, edifici e sculture immerse nel verde, nasce grazie all’ unione fra arte e ambiente: l’andamento è tortuoso, la folta vegetazione fa sì che ogni tappa giunga sorprendente e inaspettata, le piante stesse contribuiscono a creare l’atmosfera e gli episodi del racconto delle Avventure di Pinocchio. Vi si trovano opere firmate da Emilio Greco, Venturino Venturi, Giovanni Michelucci e Pietro Consagra. Dite ai vostri bambini di non pinocchio e la fatinaaspettarsi un parco divertimenti…
Il Parco stesso è un luogo di attività culturali sempre rinnovate ma mai dimentiche delle proprie radici: mostre d’arte e d’illustrazioni ispirate alla lettura per ragazzi e alla Storia di Pinocchio, laboratori di creazione burattini, spettacoli di burattini, marionette e e cantastorie arricchiscono secondo la stagione, la visita del Parco.

Per ulteriori informazioni: www.pinocchio.it

 

Lo Zoo di Pistoia


Il parco copre una superficie di 7 ettari e ospita circa 600 animali appartenenti alle classi dei mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e insetti.

Grazie alle cure Lione alla professionalità nella gestione della collezionesono stati ottenuti notevoli successi nella riproduzione di specie minacciate come il Fennec, il Lemure catta e il Caimano degli occhiali.

Oggi il Giardino Zoologico di Pistoia sta attraversando un periodo di profondo rinnovamento volto al raggiungimento di alti standard per quanto concerne le attività di educazione naturalistico-ambientale, il contributo ai programmi di conservazione delle specie animali minacciate e il benessere degli animali ospitati.

Ulteriori informazioni e prezzi su www.zoodipistoia.it

Il Parco Avventura di Cutigliano


locandinaparcoavventuraVivi l’avventura di un percorso aereo tra gli alberi. Il Parco Avventura di Cutigliano, sospeso nell’aria, è ampiamente apprezzato dagli «acrobati» di tutte le età.
Equilibrio, capacità di  concentrazione, coordinazione e talvolta la forza: queste sono le doti indispensabili di cui devono dare prova i coraggiosi che si cimentano qui.
In tutta sicurezza proverete grandi emozioni e scariche di adrenalina che combinate insieme ai boschi delle nostre montagne vi libereranno dallo stress della città.
Percorsi sia per adulti che bambini a partire da 5 anni. In tutta sicurezzaparco-avventura!
 
Ulteriori informazioni e prezzi: www.doganaccia2000.it

Il Padule di Fucecchio


Il Padule di Fucecchio ha un’estensione di circa 1800 ettari e rappresenta la più grande palude interna italiana.

Per la sua particolare collocazione, il Padule ospita contemporaneamente piante adatte sia a climi caldo umidi, sia a climi freddi del nord ed è stato inserito nell’elenco dei biotopi di rilevante interesse vegetazionale meritevoli di conservazione in Italia nel 1979.Padule di Fucecchio 3

Il Padule riveste un ruolo fondamentale nelle rotte migratorie fra la costa tirrenica e l’interno; qui si possono osservare nel corso dell’anno oltre 200 specie di uccelli.

L’area palustre offre quindi eccezionali spunti per gli appassionati di birdwatching e fotografia naturalistica, soprattutto durante il passo primaverile.

Il passaggio dei migratori, insieme con il ciclico alternarsi dei periodi di secca e di piena, scandisce ancor oggi il ritmo naturale delle stagioni: un aspetto del Padule che si apprezza anche con visite ripetute nel tempo.

Padule di Fucecchio 1Particolare rilievo naturalistico assumono gli aironi che costituiscono qui una grande garzaia: una vera e propria “città degli aironi” con migliaia di uccelli fra genitori, giovani ed immaturi dell’anno precedente. Si tratta della colonia di nidificazione più importante dell’Italia centro-meridionale, sia per il numero delle coppie nidificanti (circa 1000) che per la presenza contemporanea di sette specie: la Nitticora, la Garzetta, la Sgarza ciuffetto, l’Airone guardabuoi, l’Airone Cenerino, l’Airone bianco maggiore e l’Airone rosso.

In Padule sono ancora presenti, in forma residuale, attività legate alla lavorazione delle erbe palustri: la raccolta e l’intreccio del “sarello” od della “sala” (per “rivestire” sedie e fiaschi e per altri oggetti di uso quotidiano), della “gaggia” e di altre piante tipiche dell’area umida sono tuttora praticate da pochi valenti artigiani.

Scegliete di scoprire questo straordinario angolo naturalistico che sebbene unico in Italia e dall’importanza enorme da molti punti di vista è ancora oggi poco conosciuto fuori dagli ambiti locali. Ci si augura che la sensibilità di un turismo attento possa veicolare nel mondo le bellezze di questo luogo e perseverare un ecosistema unico. Padule di Fucecchio 2

Per favorire la fruizione della palude, e al tempo stesso proteggere l’avifauna dal disturbo antropico, sono stati realizzati percorsi schermati e osservatori faunistici, come quello de “Le Morette” (un vecchio casotto di caccia e pesca riadattato) che consente una perfetta visuale sugli specchi d’acqua della Riserva Naturale.

L’itinerario più semplice e maggiormente richiesto è l’itinerario “Le Morette”, un percorso particolarmente adatto per gli amanti del birdwatching e dell’osservazione naturalistica.

Il punto di partenza è presso il Centro Visite di Castelmartini dove è raccolta una buona documentazione sulla zona umida: una piccola mostra fotografica su flora e fauna, acquari con le specie ittiche più caratteristiche, manufatti realizzati con le erbe palustri ed una fornita biblioteca tematica.

Da qui, seguendo le indicazioni stradali per la Riserva Naturale, si arriva con una bella strada panoramica al Porto delle Morette dove è opportuno parcheggiare l’auto prima del ponte.

Si comincia quindi la passeggiata che tocca il porto del Padule, si oltrepassa quindi una pioppeta per raggiungere infine il Casotto Verde (Casotto del Biagiotti), che è stato trasformato in osservatorio faunistico; attraverso feritoie schermate, si possono osservare i grandi chiari all’interno della Riserva, protetti sui bordi da estese cinture di canneti.

Di fronte all’osservatorio, su alcuni arbusti emergenti e nel grande canneto, nei mesi primaverili–estivi si trova la garzaia che ospita nidi appartenenti a sette diverse specie di aironi; nei periodi autunnali e invernali gli specchi d’acqua ospitano invece migliaia di anatre, folaghe e altri uccelli acquatici svernanti.

Il periodo migliore per la visita è quello primaverile, da marzo alla prima metà di giugno; durante l’estate si devono privilegiare l’alba o il tramonto, evitando le ore più calde, mentre da settembre a gennaio sono da preferire i giorni di martedì e venerdì (silenzio venatorio) dato che la piccola Riserva è circondata da aree in cui è consentita la caccia.

Padule di Fucecchio                                                                                                         Castelmartini (PISTOIA)

www.zoneumidetoscane.it

I Confetti di Pistoia


“Birignoccoluti”, in pistoiese stretto, o “confetti a riccio”, sono due dei modi con cui vengono chiamati i confetti di Pistoia. Bianchi, di varie dimensioni – 5, 10, 20 fino ai giganti di 100 e 150 grammi – si distinguono da tutti gli altri per la forma tonda, irregolare e bitorzoluta. Una forma che ci riporta alle origini del confetto. Sappiamo infatti che i primi confetti, dalla forma increspata, furono portati in Italia dall’Oriente, tra il 1100 e il 1200, da mercanti veneziani.

Nell’Impero di Bisanzio, durante le feste, era uso che i nobili li gettassero dai balconi sul popolo festante. La forma increspata – caratteristica ancora oggi del confetto di Pistoia – li rendeva più resistenti alle cadute. Le prime notizie sui confetti di Pistoia risalgono al Medioevo, quando gli anici confecti – così venivano chiamati allora i confetti – vengono utilizzati dall’Opera di San Jacopo durante un pranzo offerto alle autorità civili e religiose, il 25 luglio 1372, per i festeggiamenti del patrono cittadino.

confetti-di-pistoiaProdotti dalla Corporazione dei medici e degli speziali per la potente Opera di San Jacopo, si diceva che avessero proprietà digestive e anche medicamentose contro la peste. La ricetta originale del confetto di Pistoia prevedeva acqua, miele e, solo ed esclusivamente, un cuore di anice; solo in seguito si è passati ad utilizzare anche mandorle, canditi o cioccolato.

La forma particolare è dovuta al tipo di lavorazione, che è rimasta la stessa dalla metà del XIX secolo quando, con la nascita dei primi zuccherifici, si iniziò ad utilizzare lo zucchero al posto del miele. Dentro dei recipienti ruotanti di rame, dette bassine – una volta dei paioli di rame – le anime dei confetti vengono avvolte da una prima copertura di zucchero a velo, detta “imbastitura a velo”. Successivamente, da un imbuto si fa cadere lentamente – all’inizio a filo e poi a goccia – dello zucchero sciolto in acqua che va a formare il riccio. Occorrono almeno 10 ore di lavorazione per ottenere i confetti di Pistoia. Una lavorazione artigianale, lunga e costosa, rispetto a quella del confetto classico, a forma di fagiolo, che i moderni macchinari possono sfornare a centinaia in pochi minuti. E proprio gli alti costi della lavorazione, sommato ad un cambio generale di costume, sono state le cause principali del declino della produzione del confetto di Pistoia. A partire dagli anni Sessanta, la bomboniera – che contiene pochi confetti – ha sostituito l’usanza in voga fino agli anni Cinquanta, di acquistare per il matrimonio chili e chili di confetti da lanciare agli invitati, fuori dalla chiesa e lungo le strade dove passava il corteo degli sposi.

Oggi a Pistoia il confetto è prodotto solo da due laboratori artigianali, una produzione di nicchia, ma in costante aumento. Da regalare nei semplici sacchetti o in confezioni più eleganti, il confetto di Pistoia è una vera e propria prelibatezza, adatto per tutte le occasioni,. Quello tradizionale con l’anice, a fine pasto, aiuta nella digestione.

bruniconfettiNello storico laboratorio – negozio “Bruno Corsini”, attivo dal 1918, come testimoniano le belle foto d’epoca dell’archivio della famiglia, in Piazza San Francesco, è possibile acquistare gli originali confetti di Pistoia con l’anice, oltre alle altre varianti. Da poco, come ci dice Giorgia Corsini, pronipote del fondatore Umberto: “Abbiamo iniziato a produrre una nuova linea Officinale, ricavata da antiche ricette, con un cuore di finocchio, di cumino o di coriandolo”.

I confetti di Pistoia sono prodotti anche dalla più giovane, ma anch’essa storica produzione artigianale “Confetteria Pistoiese”, che negli ultimi anni ha deciso di affiancare ai confetti una linea di prodotti dolciari del territorio.

Bruno Corsini                                                                                                                          Piazza San Francesco 42, Pistoia                                                                 www.brunocorsini.com

Confetteria Pistoiese                                                                                                   Via Macallè 77/79, Pistoia                                                                                            www.confetteriapistoiese.com

Pistoia e l’importanza di Piazza del Duomo


Pistoia si estende in una pianura circondata dalle cime delle  montagne pistoiesi e dalle dolci colline della Valdinievole e del Montalbano. Fondata nel II secolo a.C. per appoggiare le truppe romane in lotta contro i Liguri, Pistoia è stata elevata a provincia nel 1927 da Benito Mussolini e oggi conta oltre 89 mila abitanti.

Battistero San Giovanni

La città è particolarmente ricca di pregevoli monumenti romanici e rinascimentali e può vantare una delle più suggestive piazze d’Italia, piazza Duomo che oltre a essere il centro geometrico della città, né rappresenta il fulcro sia civile che ecclesiastico. Su questo grande spazio infatti si affacciano i più importanti edifici storici della zona: la cattedrale di San Zeno che custodisce al suo interno l’altare argenteo di San Jacopo; la torre del campanile, costruito su di un’antica torre di origine longobarda, in stile romanico che raggiunge un’altezza di 67 metri, il battistero di San Giovanni in Corte trecentesco, in stile gotico; il Palazzo dei Vescovi i cui sotterranei sono arricchiti da un importante percorso archeologico con scavi in sito di una stele etrusca di tipAltare Argenteo San Jacopoo fiesolano, una fornace romana e di tratti di mura della città antica; il Palazzo Pretorio del tribunale anch’esso in stile gotico, famoso per il suo cortile interno con gli stemmi dei magistrati; il Palazzo del Comune con una bella facciata ornata di bifore e trifore; l’ex chiesa di Santa Maria Cavaliera e infine l’altomedioevale torre di Catilina alta 30 metri, ma non c’è solo piazza Duomo.

La città nasconde nei vicoli del suo centro storiche altre rare bellezze artistiche a cominciare dalla chiesa di Sant’Andrea che risale all’VIII secolo e custodisce al suo interno il celebre “pulpito di Sant’Andrea” di Giovanni Pisano. C’è poi la basilica della Madonna dell’Umiltà la cui importanza architettonica è dovuta alla cupola cinquecentesca realizzata da Giorgio Vasari e alta 59 metri, e ancora la Chiesa di San Giovanni Evangelista, detta Fuorcivitas, e la chiesa di San Bartolomeo in Pantano chiamata così per il luogo paludoso in cuiPulpito Sant'Andrea sorse. Si tratta di una delle ta   nte chiese dedicate agli apostoli che dopo la conversione al cattolicesimo i Longobardi decisero di costruire intorno alla città. L’evento principale della città è la Giostra dell’Orso che ha luogo il 25 luglio e consiste in un palio equestre in    cui si sfidano i rioni cittadini. C’è poi il Pistoia Blues, la più importante rassegna internazionale di musica blues d’Europa che si svolge nel mese di luglio.