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La Firenze meno conosciuta: gli antichi quartieri di Firenze «oltre l’Arno»


In Oltrarno il magnifico passato di Firenze vive ancora oggi non solo attraverso le testimonianze storiche e artistiche, ma anche nella vita quotidiana, nei locali e nei negozi che hanno mantenuto l’atmosfera tipica di questa parte della città e nelle numerose botteghe artigiane, eredi di una tradizione secolare nei metodi di lavorazione e nello spirito.

Firenze fu fondata nel I secolo a. C. sulla riva settentrionale dell’Arno e aveva il suo centro nell’odierna Piazza della Repubblica. I primi insediamenti sull’altra riva del fiume risalgono al IV secolo d. C., quando una comunità cristiana si stabilì nella zona oggi compresa fra l’inizio di Via Guicciardini e di Borgo San Jacopo e vi fondò la chiesa di Santa Felicita.

Nell’alto medioevo la città “oltre l’Arno” si ingrandì e divenne via via più importante: nella Piazza di Santa Felicita si teneva un mercato, nel XIII secolo la potente famiglia Mozzi costruì nell’odierno quartiere di San Niccolò un palazzo che per molti anni fu il più grande della città, e altre famiglie nobili costruirono in Oltrarno torri nella fascia compresa fra Via Santo Spirito e Via dei Bardi: alcune di esse sono ancora oggi riconoscibili, molte sono state demolite o inglobate in edifici successivi. Sul “monte” di San Miniato fu costruita nell’XI secolo la chiesa di San Miniato al Monte. Fra il Ponte Vecchio e Porta Romana nacquero numerosi “ospedali” per l’alloggio dei pellegrini diretti a Roma attraverso l’attuale Via Romana, e due nuovi ponti furono costruiti per consentire un migliore collegamento fra le due parti della città: il Ponte alle Grazie (1257, distrutto durante la seconda guerra mondiale e ricostruito con linee moderne nel 1957) e il Ponte a Santa Trinita (1252), più volte spazzato via dalle piene dell’Arno.

Anche in Oltrarno si svilupparono così due “borghi” intorno a Borgo San Jacopo e a Borgo di Piazza (oggi Via Guicciardini) e altri insediamenti intorno alle grandi chiese di Santo Spirito e di Santa Maria del Carmine. Fino al XIV secolo questa parte della città era sprovvista di mura: c’erano sì tre porte in pietra, ma palizzate in legno e muri esterni privi di finestre costituivano l’unica protezione contro eventuali invasori. Nel 1333, con il completamento della sesta cerchia di mura, anche l’Oltrarno fu dotato di una difesa stabile e di porte d’accesso, ancora oggi conservate.
La popolazione di Oltrarno era allora composta soprattutto da semplici “ciompi” (“operai”, che nel 1378 si ribellarono per protestare contro le dure condizioni di vita cui erano sottoposti e incendiarono molte case in legno nella zona di Via Maggio), e da artigiani, che ancora oggi vi si trovano in grande numero; una profonda trasformazione di questa parte della città avvenne sul finire del XV secolo, quando ricche famiglie di mercanti e nobili iniziarono a costruire palazzi in varie parti di Oltrarno: Palazzo Guadagni in Piazza Santo Spirito, Palazzo Capponi delle Rovinate in Via dei Bardi e numerosi palazzi in quella che allora era la strada “maggiore” di Firenze, Via Maggio. Il più imponente di questi palazzi è senza dubbio Palazzo Pitti, per la cui costruzione fu demolita parte di Borgo di Piazza e fu creato il Giardino di Boboli.Piazza santo spirito

Quando i Medici nel 1550 si trasferirono proprio in Palazzo Pitti, la piazza antistante il palazzo, la vicina Via Maggio e altre strade di Oltrarno assunsero grande importanza, e vi sorsero altri palazzi di famiglie della corte medicea: ancora oggi passeggiando per Via dei Serragli, Via Santo Spirito o Via San Niccolò si possono trovare splendidi palazzi rinascimentali, poco conosciuti ma non meno belli di quelli situati sull’altra riva dell’Arno. La presenza dei Medici e della maggiore nobiltà cittadina diede ulteriore impulso all’artigianato artistico in Oltrarno: le famiglie di corte volevano ornare le proprie residenze nel modo più ricercato e necessitavano di un gran numero di incisori, mosaicisti, intagliatori, doratori, orafi, argentieri e fabbri capaci di creare vere e proprie opere d’arte.
Una nuova trasformazione in Oltrarno avvenne quando nel 1865 la capitale del regno d’Italia fu trasferita a Firenze: furono costruiti il Piazzale Michelangelo e i Viali di circonvallazione, lungo i quali sorsero le ville dell’alta borghesia cittadina, e furono parzialmente demolite le mura: a differenza di quanto avvenne sull’altro lato del fiume – dove la distruzione è stata totale – in Oltrarno ne furono risparmiati alcuni tratti, che sono visibili ancora oggi.
I due avvenimenti che più hanno segnato Firenze nel XX secolo sono stati il passaggio del fronte nel 1944 e l’alluvione del 1966: anche i quartieri di Oltrarno ne mostrano ancora le tracce sulle facciate di molti edifici. Nell’agosto 1944 i Tedeschi in ritirata distrussero i ponti (a eccezione del Ponte Vecchio) e parte di Via Guicciardini e di Borgo San Jacopo, che furono poi ricostruite con palazzi i cui tratti e colori imitano quelli degli antichi edifici. Nella catastrofica piena del novembre 1966 questa parte della città fu completamente sommersa e si registrarono gravi danni alle abitazioni, ai negozi e alle opere d’arte.

Oltrarno ha conservato fino a oggi l’atmosfera più tradizionale di Firenze, fatta di arte e artigiani, di piazze che sono ancora spazi dove le persone si incontrano e vivono: quartieri che offrono al visitatore negozi, locali e ristoranti, musei e monumenti a volte quasi sconosciuti – e un modo di vivere ormai scomparso in altri quartieri della città.

www.firenze-oltrarno.net

Prenotazione on-line Biglietti Musei a Firenze: SalvaTempo


Molti musei famosi di Firenze valgono una visita, come la Galleria degli Uffizi, Il Museo dell’Accademia, il Palazzo Pitti ecc. La città stessa offre un’incredibile varietà di proposte. Tuttavia, se non si prenota l’ingresso ai musei per tempo, c’è il rischio di restare in coda anche per ore, oppure di non entrare affatto. Consigliamo di prenotare gli ingressi on-line anticipatamente sul seguente sito ufficiale:

http://www.polomuseale.firenze.it

Pistoia e l’importanza di Piazza del Duomo


Pistoia si estende in una pianura circondata dalle cime delle  montagne pistoiesi e dalle dolci colline della Valdinievole e del Montalbano. Fondata nel II secolo a.C. per appoggiare le truppe romane in lotta contro i Liguri, Pistoia è stata elevata a provincia nel 1927 da Benito Mussolini e oggi conta oltre 89 mila abitanti.

Battistero San Giovanni

La città è particolarmente ricca di pregevoli monumenti romanici e rinascimentali e può vantare una delle più suggestive piazze d’Italia, piazza Duomo che oltre a essere il centro geometrico della città, né rappresenta il fulcro sia civile che ecclesiastico. Su questo grande spazio infatti si affacciano i più importanti edifici storici della zona: la cattedrale di San Zeno che custodisce al suo interno l’altare argenteo di San Jacopo; la torre del campanile, costruito su di un’antica torre di origine longobarda, in stile romanico che raggiunge un’altezza di 67 metri, il battistero di San Giovanni in Corte trecentesco, in stile gotico; il Palazzo dei Vescovi i cui sotterranei sono arricchiti da un importante percorso archeologico con scavi in sito di una stele etrusca di tipAltare Argenteo San Jacopoo fiesolano, una fornace romana e di tratti di mura della città antica; il Palazzo Pretorio del tribunale anch’esso in stile gotico, famoso per il suo cortile interno con gli stemmi dei magistrati; il Palazzo del Comune con una bella facciata ornata di bifore e trifore; l’ex chiesa di Santa Maria Cavaliera e infine l’altomedioevale torre di Catilina alta 30 metri, ma non c’è solo piazza Duomo.

La città nasconde nei vicoli del suo centro storiche altre rare bellezze artistiche a cominciare dalla chiesa di Sant’Andrea che risale all’VIII secolo e custodisce al suo interno il celebre “pulpito di Sant’Andrea” di Giovanni Pisano. C’è poi la basilica della Madonna dell’Umiltà la cui importanza architettonica è dovuta alla cupola cinquecentesca realizzata da Giorgio Vasari e alta 59 metri, e ancora la Chiesa di San Giovanni Evangelista, detta Fuorcivitas, e la chiesa di San Bartolomeo in Pantano chiamata così per il luogo paludoso in cuiPulpito Sant'Andrea sorse. Si tratta di una delle ta   nte chiese dedicate agli apostoli che dopo la conversione al cattolicesimo i Longobardi decisero di costruire intorno alla città. L’evento principale della città è la Giostra dell’Orso che ha luogo il 25 luglio e consiste in un palio equestre in    cui si sfidano i rioni cittadini. C’è poi il Pistoia Blues, la più importante rassegna internazionale di musica blues d’Europa che si svolge nel mese di luglio.