Pisa: da palude a Repubblica Marinara


Nessuno sa con precisione quando Pisa sia stata fondata, Dionigi di Alicarnasso descrisse l’arrivo in Italia di Deucalione Greco e dei suoi peloponnesiaci Pelagi, egli menzionò Pisa, quattro secoli prima della guerra di Troia. Plinio ci fa invece sapere che Pisa fu fondata da Pelope, re dei Pisei, addirittura tredici secoli prima di Cristo; Stradone invece ci assicura che Nestore, re di Pilo, fondò Pisa dopo la caduta di Troia trentadue secoli fa. Leggende o meno che siano, i valorosi pisani seppero farsela da loro la leggenda diventando una delle quattro gloriose repubbliche marinare insieme a ad Amalfi, Pisa e Genova, quest’ultima sua acerrima nemica.

Così, dopo il tramonto dell’Impero Romano e le successive conquiste delle orde barbariche, all’inizio dell’XI secolo Pisa si apprestava a scolpire il suo nome su ogni singola goccia d’acqua del Mar Mediterraneo: conquista Reggio Calabria nell’anno 1005 e la Sardegna nel 1017 sconfiggendo il re saraceno Mugahid contrastando così anche gli interessi di espansione commerciale dalla suddetta Genova. Tra il 1030 e il 1035 vengono conquistate la gloriosa Cartagine, Bona e Lipari.

Un episodio della storia di Pisa è raffigurato in uno dei cassettoni dello splendido soffitto della chiesa dei Cavalieri: la cattura di quattro navi turche da parte di sei trireme pisane avvenuta nel 1602 nel mare Egeo. L’opera è di Iacopo Chimenti da Empoli. Tra il 1051 e il 1052 il grande ammiraglio Iacopo Ciurini occupa la Corsica provocando ancora di più il risentimento dei Genovesi. Pochi anni più tardi, nel 1063, un altro ammiraglio pisano, Giovanni Orlando, conquisterà Palermo scacciando definitivamente i pirati saraceni che ne avevano fatto un loro covo. Nei secoli a venire la buona sorte non favorirà la città toscana ma non ha importanza perché Pisa, città oggi di ottantacinquemila abitanti, sarà sempre pervasa da uno spirito coraggioso e di profondo legame col mare.

Qualche anno fa, durante dei lavori delle Ferrovie dello stato, dal ventre della terra sono riemerse ben dieci trireme (un record assoluto) con oggetti al loro interno tutti risalenti tra il V secolo a.C. e il V secolo d.C. …ciò che è stato non si può dimenticare e forse le valorose anime dei marinai pisani ci hanno voluto dare un segno del loro nobile passato concedendoci questi ritrovamenti, o meglio questo privilegio!

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